Nel settembre 1976 Angelo Manna sottopose all’Ing. Pierangelo Gregorio una sua idea: “Caro Ingegnere, so che siete coraggioso e a volte rasentate l’incoscienza, ve la sentireste di mettere in onda una rubrica d’assalto, che vorrei chiamare “Il Tormentone?“. Una rubrica che potrebbe procurarvi anche qualche fastidio con i politici…
Spiegò per sommi capi come intendeva condurla: estrema veemenza contro istituzioni ed autorità che non facevano il loro dovere.
L’ Ing. Gregorio ne fu entusiasta e acconsentì alla proposta.
E così martedì 14 settembre 1976 a Canale 21, emittente televisiva napoletana,  andò in onda la prima puntata de “Il Tormentone“.

“Il Tormentone” fece il suo debutto in un’epoca in cui la televisione italiana era ancora fortemente influenzata da una programmazione tradizionale e conformista. Il linguaggio diretto e irriverente del conduttore, Manna, rappresentò una vera rivoluzione per i telespettatori dell’epoca. Le reazioni, inizialmente polarizzate, sono una testimonianza dell’impatto che il programma ebbe sulla società. Da un lato, il tono aspro e la schiettezza del programma provocarono una valanga di proteste, con accuse di cattivo gusto e richieste di cancellazione. Dall’altro, ci fu un coro di approvazione da parte di chi percepiva in “Il Tormentone” una ventata d’aria fresca, un atto di rottura con la monotonia e il conformismo della televisione di Stato. La forza del programma risiedeva nella sua capacità di trattare temi scomodi e di denunciare apertamente la corruzione politica, rendendosi pioniere di un giornalismo d’inchiesta più incisivo, anticipando in un certo senso l’era di “mani pulite”. Questo coraggio, unito al carisma guascone di Manna, rese il programma un vero fenomeno di massa. Il successo di “Il Tormentone” non fu solo una questione di numeri – con punte di share superiori al 70% – ma anche un fenomeno culturale, capace di aprire un dibattito acceso e di attirare pubblicità, segno inequivocabile della sua popolarità. Il fatto che anche molti iniziali detrattori abbiano finito per apprezzarlo dimostra la forza di un messaggio autentico e dirompente.
Un programma così polarizzante e innovativo rappresenta un punto di riferimento storico nella televisione italiana, capace di rompere schemi e di lasciare un segno indelebile nell’immaginario collettivo.