Angelo Manna, figura poliedrica e profondamente legata alla sua terra, ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria culturale di Napoli. Tra articoli di cronaca sportiva e nera, spiccano i suoi scritti intrisi di un’intensa nostalgia per un’epoca passata: la Napoli borbonica, la Napoli capitale, quella dei letterati e dei poeti come Ferdinando Russo.
Era una Napoli che rappresentava per lui non solo un luogo, ma un’idea di bellezza. Nelle sue parole traspare l’amore viscerale per una città che un tempo era il cuore pulsante di un regno, culla di arte e cultura. La Napoli di Manna non è quella del caos moderno, ma una città gloriosa, elegante, colta, in cui storia e poesia si fondevano in un legame indissolubile. La sua nostalgia non è semplice rimpianto, ma il desiderio di rievocare un mondo che considerava un ideale.
Anche negli articoli mai pubblicati, emergono con forza questa passione per una Napoli che era stata il suo grande amore, un rifugio spirituale in cui Manna si sentiva a casa.